miele amaro di CORBEZZOLO

Il miele più importante della Sardegna è il miele amaro di corbezzolo, pregiato, molto raro, il più costoso d’Europa.

Il miele di corbezzolo sardo è riconosciuto dal ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali come Prodotto Agroalimentare Tradizionale Sardo

 

 La produzione nel mondo è molto limitata, rendendolo così un miele pregiato, poiché la fioritura è tardiva (novembre) in un periodo nel quale le condizioni meteorologiche spesso impediscono alle api di svolgere il proprio lavoro a causa del clima. Cosa che non succede nella calda Sardegna, la sola regione al mondo dove il miele amaro di corbezzolo viene prodotto è raccolto. Conosciuto come “il miele amaro”, deve la sua caratteristica ad una sostanza, l’arbutina, contenuta nel fiore; sostanza che le api raccolgono col polline e portano in alveare per poi produrre il rinomato miele. roduzione nel mondo è molto limitata rendendolo così un miele pregiato. Data la fioritura invernale e le variabili climatiche come conseguenza la produzione è solitamente contenuta, qualitativamente variabile e in alcune annate addirittura non viene prodotto miele. Queste particolari difficoltà e il suo sapore non comune agli altri tipi di miele lo rendono molto pregiato e uno dei mieli più costosi al mondo.

Il nostro Miele amaro di corbezzolo viene raccolto in località “Is benas” a 800mt. sulle pendici del Monte Arci,  zona caratterizzata da macchia mediterranea con corbezzolo, erica, mirto, cisto, lavanda. Il bacino vulcanico del Monte Arci è una delle zone più ricche di ossidiana del mondo, con cave già utilizzate in tempi preistorici, e si affaccia sul Golfo di Oristano, distante solo 15 km. La terra e l’aria contribuiscono a conferire un gusto singolare al nostro Miele di Corbezzolo.

TUTTO SUL CORBEZZOLO

da sardegnaambiente.it

Arbutus unedo L.
Divisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Ericales
Famiglia: Ericaceae
Nome sardo: Lidone, lioni, alidoni
Corologia: Pianta originaria dell’Europa meridionale e del bacino del Mediterraneo, il suo areale si estende sulle coste atlantiche fino all’Irlanda. Descrizione: È un arbusto sempreverde, molto ramificato, con foglie sclerofilliche, tipico della macchia mediterranea. Spesso, in condizioni climatiche favorevoli, assume portamento arboreo raggiungendo anche i 10 metri di altezza. La corteccia ha una colorazione bruno-rossastra e si stacca in sottili scaglie. La disposizione dei rami è sparsa sul fusto. La colorazione nei giovani rami è ocraceo-rossastra. Le fogli persistenti e coriacee, semplici alterne, con il margine dentato, brevemente picciolate, sono lunghe 7-12 cm, color verde scuro e lucide nella parte superiore e verde chiaro inferiormente, a volte riunite in verticilli. Sulle nervature è presente una colorazione rossastra. E’ una pianta con fiori ermafroditi, riuniti in infiorescenze terminali a pannocchia con asse pendulo. I fiori in numero di 15-30, sono bianchi e campanulati, formati da un piccolo calice, larghi 5-10 millimetri. Il frutto è rappresentato da una bacca globosa e carnosa, di colore rosso con superficie granulosa. Il frutto è edule e saporito. Fenologia: Fiorisce in autunno-inverno (settembre-dicembre) e fruttifica da agosto a novembre dell’anno successivo, si presenta quindi contemporaneamente con i fiori ed i frutti. Habitat ed ecologia: Il corbezzolo è spontaneo quasi lungo tutta la fascia costiera della penisola, e nelle isole maggiori e minori in consociazione con altre specie caratteristiche della macchia mediterranea, in particolare al Leccio. È una pianta che ben si adatta a molti tipi di substrato, con preferenza per i suoli sciolti e sub-acidi. Generalmente lo ritroviamo ad un’ altitudine compresa tra 0-500 metri s.l.m, talvolta può spingersi fino ai 1200 metri. Mal sopporta le gelate intense e prolungate. È una pianta con una spiccata capacità di reazione agli incendi, in grado di emettere
vigorosi polloni che le consentono di reagire velocemente.
Forma biologica: Micro e mesofanerofita.
Usi e curiosità: Del corbezzolo si utilizzano le foglie, le radici e i frutti. La fronda recisa con i frutti immaturi viene utilizzata per decorazioni ornamentali. Il legno è adatto per la lavorazione al tornio e
per essere levigato. In Sardegna è particolarmente conosciuto per la produzione del tipico miele amaro dalle proprietà antisettiche e utilizzato spesso nella cura delle affezioni bronchiali. Inoltre, la sua trasformazione consente l’ottenimento di buonissime marmellate.


da regione .sardegna.it
Il miele è il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle
secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano,
trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi
dell’alveare.
Tale prodotto alimentare può essere fluido, denso o cristallizzato. Il miele prodotto in Sardegna è
ottenuto quasi esclusivamente dal nettare dei fiori di piante spontanee (in prevalenza) o coltivate. In
particolare, la Sardegna può vantare un’ampia gamma di produzioni uniflorali. (caratterizzati dalla
dominanza del nettare di un’unica specie botanica), delle quali alcune tipiche della nostra regione
come il miele amaro di Corbezzolo (Arbutus unedo) e quelli dolci di Asfodelo (Asphodelus
microcarpus) e di Cardo (Galactites tomentosa).
In particolare il miele di corbezzolo è di colore leggermente ambrato, con tipiche sfumature grigio
verdi, facilmente riconoscibile per il caratteristico aroma pungente, il profumo fresco, e per il sapore
decisamente amaro, intenso e persistente. E’ raro perché il corbezzolo fiorisce da novembre a
febbraio e questo rende difficile, a causa del freddo, il lavoro delle api. La cristallizzazione è fine. E’
ottimo sul pecorino e sulle sebadas, prezioso per la salute e ottimo sedativo per la tosse.
Le caratteristiche principali sono riconducibili ad alcuni parametri chimico-fisici:
– tenore in zuccheri non inferiore al 65%;
– tenore in acqua non superiore al 21%;
– la materia insolubile in acqua non deve superare lo 0,1%;
– le sostanze minerali non devono essere superiori allo 0,6%;
– l’acidità non deve superare i 40 meq/Kg;
– il tenore di idrossimetilfurfurale o HMF non deve essere superiore a 40 mg/kg;
L’indice diastasico non deve essere inferiore a 8 unità Shade, fatta eccezione per alcuni mieli
considerati a bassa attività diastasica in cui è ammesso un limite minimo di 3 U.D. Le caratteristiche
palinologiche, utili per l’identificazione botanica e geografica del miele (PK/10 gr.= numero di granuli di
polline e altri elementi figurati in 10 grammi di miele) e dalle frequenze o percentuali dei tipi pollinici
rappresentati nel sedimento. Il miele deve poi rispondere a determinati requisiti organolettici di base
come l’assenza di odori o sapori estranei, l’assenza di processi fermentativi in atto o di impurità in
sospensione o in superficie. Le peculiarità organolettiche le sono invece conferite dall’aroma
particolare, derivante dall’essenza botanica, dall’aspetto fisico e dalle caratteristiche chimiche.

METODICHE DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA

Il miele di corbezzolo in Sardegna è ottenuto per estrazione dai favi mediante centrifugazione
(metodo adottato nell’apicoltura razionale che si avvale di arnie a favo mobile). Il periodo di fioritura
del corbezzolo è molto tardivo (ottobre – novembre) e ciò comporta notevoli inconvenienti: il periodo di
produzione risulta infatti coincidere con un’elevata umidità atmosferica per cui le api non sempre
riescono ad asciugare in modo ottimale questo miele. Anche se questa peculiarità è prevista dalla
legge (l’art. 2 della legge n. 753/82 eleva dal 21 al 23% il limite di umidità ammesso per questo miele)
ciò non toglie che il miele di corbezzolo sia fra quelli che più facilmente sono soggetti a fermentare.
Per questo fra gli apicoltori si è diffuso molto l’uso di deumidificatori che permettono di ridurre la
percentuale di acqua a valori ottimali per la conservazione di questo miele. Successivamente il miele
viene sottoposto a filtrazione, decantazione, maturazione prima del confezionamento e dello
stoccaggio.


Il miele amaro sardo, un potente antitumorale di origine naturale

da L’Unione Sarda – Focus Salute  clicca per continuare a leggere


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